Perchè Dio non elimina il male dal mondo?
è forse il "tempo" di , cominciare a porsi questo genere di quesito e domande?
Forse sì, a giudicare da questo nuovo, recentissimo film...
http://www.youtube.com/watch?v=Jug-4aVb2_s&feature=dir
Religiolus - Vedere per credere
Un film di Larry Charles. Con Bill Maher Titolo originale Religulous. Documentario, durata 101 min. - USA 2008. - Eagle Pictures data uscita 13/02/2009.
Un documentario satirico che propone il dubbio, ma che troppo soffre della "sindrome Michael Moore" .
Edoardo Becattini
Viaggio nel mondo delle superstizioni religiose viste con lo sguardo dissacrante del comico americano Bill Maher.
Voglio dimostrare che la religione è nociva
Bill Maher è un comico da noi poco conosciuto ma che negli Stati Uniti è da quasi vent'anni uno dei più noti protagonisti dei late night shows. Uno stand-up comedian che da sempre rivolge gran parte dei suoi monologhi verso una totale demitizzazione dei dogmi delle varie religioni del mondo, ogni volta demistificati attraverso lo strumento dell'ironia e rese vittime sacrificali delle sue caustiche punchlines. Accompagnato dal regista di Borat, Larry Charles, e dalla sua troupe, Maher compie un viaggio intorno al mondo intervistando vari esponenti di numerose religioni, da quelle più assurde ed improbabili che si annidano nell'entroterra americano, fino ai credo più istituzionalizzati e perciò considerati inviolabili. Politici e artisti devoti vengono ascoltati, anche addetti di un parco a tema della Florida inequivocabilmente chiamato “The Holy Land”. A questi Maher oppone in ogni occasione il suo personale credo del “dubbio” e della dissacrazione. Se si sospende per un attimo l'essenza del lavoro sul metalinguaggio che la categoria del “mockumentary” (il falso documentario) implica per necessità, Religiolus può essere a suo modo considerato un “mock-documentary”, nel senso più letterale del termine: quello di un documentario che elegge il verbo “to mock” a vero e proprio principio ispiratore.
D'altronde lo stesso titolo originale (Religulous) è un gioco linguistico e al tempo stesso una precisa dichiarazione d'intenti: si tratta di un documentario con un fine marcatamente canzonatorio, quello di mettere in ridicolo lo stesso concetto di religione. E Maher è il portavoce ideale di tale tipo di operazione. Motivato da una saggezza epicurea e da una retorica voltairiana, il comico americano parte da un principio incontrovertibile: la ratio deve sempre dominare sulla religio, la saggezza immanente deve sempre risultare superiore ad ogni superstizione trascendente. Maher e Charles avvalorano tale ipotesi partendo dal dato storico che le religioni non solo sono state per millenni “oppio dei popoli” per eccellenza, ma anche causa, supporto o giustificazione per guerre, eccidi, soprusi e morte.
Molte delle domande che Maher pone in questo documentario, fra un'intervista e uno sfottò con questo e quell'esponente religioso, sarebbe opportuno sentirle fare un po' più spesso al di fuori di una sala cinematografica, visto che quel che vi è all'esterno è un mondo che troppo spesso impone politicamente, culturalmente e storicamente l'idea di religione come “religione di stato”, punto di vista unico sulle cose e sulla natura. Il vero problema che un film come Religiolus pone, va al di là dei contenuti che promuove. Il film è poco più di un divertente e lungo spot in favore dell'agnosticismo, una forma di propaganda satirica che, sebbene parli ad una minoranza silenziosa che riguarda almeno il 10% di persone che abitano questo mondo, resta pur sempre propaganda mutuata sul linguaggio dell'infotainment televisivo. Contagiati così da una sindrome che vede in Michael Moore uno dei principali portatori virali, Maher e Charles non permettono alcuna dialettica possibile con lo spettatore, non invitano ad alcuna speculazione o riflessione che non finisca che con l'accentrarsi su di un cieco dibattito fra opposizioni stagne. Chi ride “con Maher”, ride perché il film ha il merito di interpretare il suo pensiero attraverso il filtro dell'ironia; chi ride “di Maher” (oppure non ride proprio), lo fa appellandosi alla faziosità, se non all'offesa o al dileggio personale. Il tutto nel nome di una crociata che vede scontrarsi senza riserve, da una parte e dall'altra, atei e devoti, pii e miscredenti, razionalisti e spiritualisti, iconoclasti ed iconofili, angeli e demoni. Ognuno diviso su posizioni che mai, neanche di fronte ad un giudizio universale, potranno incontrarsi.
Bill Maher e Larry Charles prendono di mira la religione. Religiolus, un documentario che spaventa divertendo
Bill Maher è un conduttore televisivo e un comico politicamente scorretto (così titolava il suo programma d’esordio) con un bersaglio prediletto: la religione. Larry Charles è sceneggiatore, produttore e regista; un titolo su tutti: Borat. Insieme hanno deciso di cimentarsi nell’epica impresa di sondare il ridicolo di proprietà delle credenze religiose, sollecitati dal ruolo che le stesse sono tornate a giocare nella politica dei massimi livelli, nelle parole di signori come George Bush e Bin Laden o Amadinejad, per esempio. Nei cinema italiani in 30 copie, a partire dal 13 febbraio, Religiolus , è il documentario che promette di spaventare divertendo o di divertire spaventando, muovendosi tra Gerusalemme e il Vaticano, le comunità di mormoni dello Utah, le moschee e i bar di Amsterdam, lo Speaker’s Corner di Hyde Park a Londra e il parco dei divertimenti a tema biblico di Orlando in Florida.
Al termine dell’anteprima romana per la stampa, la visione polemica del film si rinnova nel dibattuto tra Victor Magiar, assessore alla cultura dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, Khalid Chaouki, fondatore dell’Associazione Giovani Musulmani d’Italia e direttore di http://www.minareti.it/, Paolo Naso, curatore della rubrica televisiva Protestantesimo e direttore del mensile Confronti, e Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti.
DIBATTITO.
Quali sono le vostre prime impressioni dopo la visione di Religiolus?
Magiar: Il film non è un trattato di religione, pone simpaticamente delle questioni, ci mette in maniera disincantata di fronte a temi che andrebbero comunque indagati in maniera più approfondita. I concetti delle varie religioni vengono presentati in maniera tranchant e non sempre corretta; ho visto il film con amici di altre confessioni e su ogni cosa abbiamo trovato tutti molto da ridire. Una cosa però è certa: o le religioni recuperano il movente profondo per cui sono sorte (costruire società fondate sul rispetto dell'individuo e del dialogo tra le persone) o diventano strumenti di potere e di oppressione.
Chaouki: Mentre guardavo il film pensavo alle reazioni possibili degli altri musulmani. Possiamo considerarlo un film di stimolo, specie per quel che riguarda l’accettare un modo diverso di presentare temi forti. Qui lo stile in alcuni casi è irriverente, ma io non ho problemi in questo senso. Connota bene alcuni estremismi, le devianze, le manipolazioni, ma non riflette adeguatamente il punto di vista delle religioni in esame, e dell'Islam in particolare.
Naso: Premetto che io sono un credente, una sorta di Ned Flanders dei Simpson. Nel film, la denuncia del dogmatismo mi pare salutare, così come il pluralismo religioso. Non a caso i paesi indagati sono gli Stati Uniti e l'Olanda, dove questo pluralismo esiste, non come in Italia, dove il confronto è sempre e soltanto tra credenti e non. L’assunto più importante, però, è quello che individua lo scontro non tra le religioni ma nelle religioni, all'interno delle comunità di fede, tra una visione ottusa e una dialogica. Non capisco invece l'omelia finale del film, che vuole far quadrare il cerchio, proponendo in fin dei conti un sistema chiuso, quando la ricchezza del discorso fino a quel momento stava proprio nel sollecitare il dubbio.
Carcano: Il film ha un doppio livello di lettura: quello semplice della critica al fondamentalismo religioso, quasi folcloristico, in cui il protagonista si limita a fare da spalla al personaggio di turno, e un secondo livello, quello dei temi all'ordine del giorno, primo fra tutti la possibilità di poter criticare le religioni. Quando invece cerca di entrare nella critica scientifica finisce fuori luogo. Noi abbiamo chiesto recentemente, a Genova, di poter scrivere sugli autobus “la cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona è che non ne hai bisogno” e si è infiammata la polemica. Perché? È necessario per una società avere una morale religiosa? Questo è un altro tema attualissimo. Chi fa parte di una religione che non è quella predominante non ha spazio in una società come la nostra. L'invito ai moderati delle varie religioni ad esporsi maggiormente è molto importante, perché il film ha un linguaggio accessibile ai giovani e le scelte fondamentali sulla propria esistenza si compiono da giovani.
Più o meno tutte le religioni non sopportano di essere derise, ma l'islam addirittura minaccia di morte chi lo fa, come nel caso di Rushdie o delle vignette su Maometto.
Chaouki: Il contesto dell’Islam in Occidente e in Italia è quello di una minoranza che non è stata ancora riconosciuta istituzionalmente e non ha spazi pubblici di comunicazione e di culto. È la seconda minoranza del paese ma si fatica a riconoscerla come cittadina. È chiaro che in questo contesto hanno buon gioco le frange fondamentaliste. Questo non giustifica la violenza, con i giovani musulmani stiamo facendo un grande sforzo in questo senso, ma bisogna capire che tutte le negazioni (che il Corano sia un libro di pace, ad esempio) fanno il gioco degli estremisti.
Naso: Il film richiama alcuni temi che sono oggetto di scienza, fanno parte di quella che noi chiamiamo la critica alla religione e su cui si ragiona anche nelle comunità teologiche. Il 25 dicembre è una data convenzionale, tante situazioni bibliche sono simboliche, si spiegano antropologicamente prima che religiosamente, ma il film non è corretto quando attribuisce per primi ai cattolici la collocazione storica di certe espressioni; non sono stati loro i primi a farlo.
Magiar: Noi ebrei le vignette ce le facciamo da soli. Ma il discorso cambia quando le polemiche non riguardano questioni teologiche ma politiche, come nel caso del paragone tra la situazione in Medio Oriente e i campi di concentramento nazisti. Il nodo che porta alle esperienze fanatiche è la combutta tra religione e politica, il guaio è tutto lì.
Come siamo arrivati, all'inizio del nuovo millennio, al recupero di un clima tanto buio?
Magiar: Quando fu fondato lo stato di Israele, Ben-Gurion suggerì di aspettare prima di redigere la costituzione, per evitare di litigare con rabbini e religiosi. Diceva: “fra qualche decennio non ci saranno più”, ma è avvenuto tutto il contrario. Ci sono stagioni in cui gli uomini riescono a ragionare e altre no. L'ebraismo può essere spiegato in tre parole: “perché”, “ma” e “se”. Senza se e senza ma, non c'è il pensiero. Se l'ebraismo perde i se e i ma diventa una dottrina di fanatici. Moderati non significa niente, io non amo i moderatamenti onesti o i moderatamenti simpatici, è una categoria della politica prestata ad altre categorie -tra cui la religione- ma il confronto vero è quello tra persone ragionevoli e persone fanatiche. Dobbiamo sapere che la religione è una cosa e la politica è un'altra; nella zona grigia (staminali, embrioni, ecc.) bisogna entrare in punta di piedi, consci che non abbiamo la risposta in tasca.
Naso: Tutti i ricordiamo la battuta di Woody Allen “Marx è morto, Dio è morto e anch'io non mi sento tanto bene”, ma oggi non funziona più. È evidente che Dio non è affatto morto: l'orizzonte religioso è tornato ad essere attualissimo. Negli anni ‘70-‘80 si è proceduto ad una secolarizzazione superficiale, ma l'umanità non vive senza le domande fondamentali; così, in assenza di competitor ideologici forti, le proposte di fede sono diventate delle ideologie di fede, talvolta totalitarie. Certo, la politica ha cavalcato questo segmento del mercato, ma non è solo colpa della politica. Il tema vero del film è la critica all'occupazione da parte delle religioni dello spazio pubblico in modo eccessivo e pericoloso.
Carcano: La secolarizzazione dilagante, il pluralismo religioso e la crescita della libertà di espressione hanno provocato nelle religioni questa risposta fondamentalista, che non era l'unica risposta possibile. L’altra risposta è l’ascolto, il dialogo.
preso da qui:
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56632
.
Intervista a Bill Maher, attore e ideatore del documentario-inchiesta sulle fedi monoteiste
In sala da domani.
"Voglio mostrare la violenza dei fondamentalisti di ogni fede"
"Religiolus" contro tutti i fanatismi
"Usate la ragione, non la religione"
"Gli attacchi delle chiese? C'è tanta gente che mi ringrazia per quello che dico"
di SILVIA BIZIO
Bill Maher (a sinistra) nel film
Con Religiolus, Maher conduce lo spettatore dal cuore puritano dell'America "redneck" alla libertaria Amsterdam (turbata oggi da nuovi conflitti etnico-religiosi), dalla Terra Santa al Vaticano, intrattenendo conversazioni, spesso ilari, con seguaci di ogni fede e mettendo in discussione qualsiasi "prova" dell'esistenza di Dio, toccando anche temi come l'omosessualità. "C'è un prete - racconta Maher - che per mezz'ora ha proclamato davanti alla cinepresa l'inesistenza dell'omosessualità e poi confessa la propria tendenza sessuale...".
Maher, cosa spera di fare con un film come Religiolus?
"Voglio dimostrare che la religione è nociva alla società e potenzialmente in grado distruggere la nostra civiltà. Io spero che questo film possa sortire un effetto pari se non maggiore di quanto abbia avuto sull'ambiente Una verità scomoda di Al Gore. Spero solo che possa stimolare un dibattito civile e ragionevole".
Nel film lei dichiara esplicitamente che l'Islam è strettamente connesso alla violenza fondamentalista.
"Sì, ma spero che qualcosa possa cambiare in futuro. L'Islam si trova oggi dove il Cristianesimo si trovava nel 1400, quando cominciò gioco forza ad aprirsi e illuminarsi".
Teme che il film possa renderla bersaglio di attacchi da parte degli integralisti?
"Preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio. Ma non crediate che tutti ce l'abbiano con me: c'è un sacco di gente che mi ringrazia per quello che dico. Basterebbe che gli agnostici si organizzassero un po' meglio, come fanno i religiosi".
Lei ha realizzato Religiolus prima delle elezioni presidenziali Usa. È cambiato qualcosa?
"Il cambiamento epocale che tutti ci aspettiamo dal presidente Obama deve ancora avvenire. Detto questo, la tematica religiosa e il concetto di fede sono sempre attuali. Il fanatismo dogmatico non è mutato di una virgola da secoli e la tentazione fondamentalista sembra più forte che mai. Per me nessun fondamentalismo è migliore dell'altro: sono tutti aberranti".
Lei è ateo?
"Preferisco definirmi un realista. Sono figlio di un padre cattolico e di una madre ebrea, ma resto convinto che ai fenomeni della natura ci debba pensare la scienza, non la religione".
Anche col film lei sembra dire che il fondamentalismo avanza in America e nel mondo. Conferma?
"Certo. Mi fa ancora paura pensare che noi americani siamo stati guidati per otto anni da un presidente anti-intellettuale, anti-scientifico, maniaco di Gesù Cristo, che ci ha condotti in una palude putrida e stagnante. La separazione tra Stato e Chiesa promulgata dai nostri padri fondatori s'è persa per strada. E quanti altri paesi si trovano in situazioni simili? Il mio monito è soprattutto ai governanti: ricominciante di nuovo a governare con la ragione. Non con la religione".
(12 febbraio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/spettacoli_e_cultura/religiolus/maher-intervista/maher-intervista.html
giovedì, febbraio 19, 2009
"Religiolus"
Se volete vedere un altro film di quelli tranquilli tranquilli, andate a vedere "Religiolus", possibilmente prima che lo tolgano dalle sale (in tv non lo vedremo mai, temo).
E' un documentario alla Michael Moore, diretto dal regista di "Borat" Larry Charles: capirete dunque il tono sbeffeggiante del film.
Il protagonista, Bill Maher, è un comico famoso negli USA, ma semisconosciuto qui da noi, che, sempre sbalordito dalle certezze dei credenti, se ne va in giro per il mondo ad intervistare fedeli e prelati, gente comune e santoni, ex-gay convertiti all'eterosessualità cristiana e capi religiosi più o meno riconosciuti (c'è anche uno che si spaccia come il nuovo Messia). Le sue domande sono semplici e vertono tutte sulle incongruenze e le contraddizioni dei testi sacri e sui dogmi inventati dall'uomo di sana pianta (la verginità di Maria, ecc...).
Le risposte di solito non arrivano e se arrivano sono frasi fatte, non c'è un minimo di ragionamento dietro, tutto viene spiegato con il "mistero della fede".
Le religioni prese di mira sono principalmente le tre monoteiste maggiori (cristianesimo, ebraismo e islamismo). Ma si imbatte anche nei mormoni e nei seguaci di Scientology.
La sua tesi è semplice: qualunque religione si basa su certezze e su nessuna prova. Dunque come faccio io a credere in una di queste? E perché dovrei scegliere l'una rispetto all'altra? Ognuna di queste detiene la Verità con la V maiuscola e chi non ha fede in lei è destinato (sappiamo bene a cosa). Perché nessuna di queste pone un accento sul dubbio?
Alla fine la sua conclusione (inquietanti gli ultimi 5 minuti) è che le religioni (tutte, nessuna esclusa) così piene di certezze e così prive di dubbi (l'unica cosa che porta davvero al ragionamento e alla comprensione di sé e dell'altro) siano letali all'umanità e stiano avvicinando l'uomo alla sua fine. E chiede a tutti coloro che fanno parte di qualsiasi associazione, partito, società che appoggi una di queste religioni violente, razziste, omofobe di dissociarsi e combatterle.
Divertente, inquietante, stimolante, farà arrabbiare i credenti, ma è una gioia sentir dire a chiare lettere certe cose. Non perdetelo!
Luca
http://fate.splinder.com/post/19889031/
Recensione
.
Bill Maher, dio ce lo conservi. Anzi no, visto che è ateo, grazie a dio. Ops, due lapsus. E già perché se esiste o no un essere supremo - e nel mondo ce ne sono a valanga, dalle divinità dei monoteismi fino a Diego Armando Maradona che ha una chiesa e una religione dedicate a lui - sarebbe contento di avere un contraddittorio da smentire. Figli e profeti dei vari dei lo sapevano e sopportavano (“perdonali, non sanno quel che fanno”, lezione che nessuno ha ancora imparato), i loro seguaci nei millenni, tra inquisizioni, fatwe, guerre sante, o semplicemente insistenti intrusioni in stati laici, hanno fatto dell’assenza di comprensione, di perdono e del rifiuto di pluralità di fede e pensiero un sistema. C’è chi diceva che la religione era l’oppio dei popoli - pur essendo lui stesso profeta di un’altra, non spirituale, altrettanto allucinogena - e Bill Maher ci mostra i suoi spacciatori. Ebreo di madre cristiana - «andavo in confessionale con l’avvocato» si lancia in un on the road diretto da Larry Charles, all’interno dell’America delle mille surreali confessioni e degli opposti fanatismi. Ma si spinge anche in Vaticano e in Iran, non risparmia (presunti) amici e nemici, in nome di un ateismo sorridente e razionale. Mostra la benevolenza che ai suoi interlocutori e avversari manca (vedi il boicottaggio degli adesivi in Italia), dotati, di contro, di un senso dell’umorismo involontario e tragicomico. Materiale di repertorio ben montato, interviste e battute, Charles dopo Borat - Sacha Baron Cohen, segue Maher, in un’escalation di autocritica collettiva dell’America profonda, e non solo. Sferzante, a volte furbo, intelligente: un piccolo Vangelo di chi non crede.
Autore: Boris Sollazzo
.
http://angolofilm.blogspot.com/2009/06/recensione-religiolus-2008.html
.
"Religiolus - Vedere per credere" di Larry Charles
Mostruosamente ridicolo
Pubblicato mercoledì 21 gennaio 2009 - NSC anno V n. 8
Il maratoneta agnostico Il comico americano Bill Maher accompagna lo spettatore in una maratona irriverente nei luoghi più sacri del mondo e interroga i religiosi di ogni credo sull’esistenza di Dio. Il sarcasmo di Maher, guidato dalla mano registica di Larry Charles, regala due ore di graffianti e provocatorie sequenze. Un documentario per ridere e per riflettere. Il dubbio è umile “Il dubbio è umile”, si dice in conclusione del documentario Religiolus che riecheggia nel titolo la natura scettica che lo sostanzia (religious + ridicolus). Eppure, pare che d’incertezze nel film di Larry Charles, noto al pubblico per avere diretto Borat, non ce ne siano poi molte. Il film è un documentario a tesi, una beffarda e accattivante dimostrazione dell’assurdità e della ridicolaggine delle religioni monoteiste. Il comico americano Bill Maher accompagna il pubblico nei luoghi di culto più noti al mondo e, sostenuto da una pungente battuta, dal fotogramma di un film hollywoodiano, oppure da una sequenza di un recente reportage, intervista esponenti cattolici, musulmani ed ebrei, raccogliendo opinioni di ogni genere, per poi commentarle con sarcasmo e sagacia. Religiolus è divertente, non c’è che dire: non ci si annoia. Grazie a un montaggio impertinente e gustoso, alla maniera di Micheal Moore, il docu-film scorre via, punzecchia credenze e miti, scardina le incongruenze filologiche dei testi sacri. “Il film potrebbe non essere di gradimento per chi è religioso”, afferma il regista. Non è detto. Religiolus, in fondo, prende di mira gli aspetti dottrinali, gli apparati, il nesso fra politica e religione, fra stato e religione, le chiese sorte dal nulla, le interpretazioni facilone, e ne offre una visione razionalista. La panoramica della realtà religiosa, in special modo di quella d'oltreoceano, che Bill Maher offre allo spettatore, è talmente grottesca e paradossale da sembrare incredibile. Che dire dei predicatori americani che si manifestano come discendenti di Cristo, o di quelli che mischiano il mondo alieno con quello cristiano? Che dire di chi elegge la marijuana a nuova chiesa? Che dire di Holy Land, il villaggio luna park dedicato a Gesù che si trova in Florida e che pare la versione “sacra” di Disneyland? Il graffio di Larry Charles non risparmia nessuno, nemmeno noi italiani che confondiamo le cose e pieghiamo anche il cattolicesimo al nostro notorio individualismo. L'interesse di Religiolus non è tanto nella teoria che difende, quanto proprio nel suo carattere documentaristico e nelle assurdità che vengono riprese perché realmente esistenti. Le battute canzonatorie e le "note" impietose a latere di Bill Maher sono l'unico commento possibile al nonsense che appare sul grande schermo. Parole e immagini si passano la palla e il gioco funziona perfettamente. L'irriverenza punta il dito sulla faciloneria, e il risultato è ottimo. | |
Angelica Tosoni | |
.
dal Forum della UAAR:
Re: Religiolus - Vedere Per Credere finalmente in italiano
mi pare un buon film e soprattutto una mosca bianca nel panorama della comunicazione... è nello stile di chi lo ha concepito e credo che possa essere più efficace di molti sistemi di esposizione più razionali per il target a cui si potrebbe rivolgere.
inoltre, solleva la questione di far sollevare una coscienza contro questo sistema, di dare voce a chi non vuole questo genere di intromissione delle fedi, nella propria vita... non mi pare per niente da sottovalutare o sminuire per alcune piccole imperfezioni.
Dietro ogni affermazione fondata solo sulla risposta emotiva degli uditori vi è un uomo che considera gli uditori una manica di idioti.
betulla
.
nota: il film in Italia è stato censurato; com'era prevedibile, dopo pochissimo dalla sua uscita è stato subito tolto dalle sale.
Per chi lo cerca via internet, o cercasse di scaricarlo, vi dico subito che in italiano non si trova alla data, e quelli che trovate sono virus o porno.
Il mio consiglio: se non ci capite un'acca di inglese (nella lingua originale, si trova, eccome!), provate allora con lo spagnolo o il francese, molto piu simili. In questo caso, dovete cercarli col loro titolo tradotto; eccoli:
SPAGNOLO = Religulous.
FRANCESE = Relidicule.
Per ultimo; sempre in inglese, eccovi una panoramica di altri film-parodia sulla Religione.
http://en.wikipedia.org/wiki/Religious_satire
________________________________
FILM sottotitolato in Spagnolo.
http://religiolus.altervista.org/
http://files.filefront.com/Religulousrmvb/;13631837;/fileinfo.html
.
________________________________
FILM sottotitolato in Italiano.
film Religiolus sottotitolato in italiano: dove scaricarlo?
fate il download qui
http://religiolus.altervista.org/
http://files.filefront.com/Religiolus+Sub+Itaavi/;13638457;/fileinfo.html
Se lo dovessero togliere, scaricatelo in inglese (si trova) e mettetegli voi i sottotitoli italiani, come spiegato qua: http://www.italiansubs.net/Sottotitoli/View-details/Film/Religulous.html
.
.
ALTRO MIO POST RELAZIONATO:
http://betullablu.blogspot.com/2009/04/lo-sbattezzo.html
.
vi copio queste interessanti informazioni tratte da qui
http://www.sonego.net/religione/dove-si-puo-trovare-religiolous/
Scritto da giovanni il giorno 15 aprile 2009
Argomenti: censura, religiolous
Dove si può trovare Religiolous?
Risposta facile… Al momento da nessuna parte.
Il film/documentario di Bill Maher “uscito” nelle sale italiane in febbraio, in realtà non si è mai visto. A Modena non è mai arrivato. Ho tenuto d’occhio le sale dell’Emilia Romagna ed è uscito solo in due cinema: uno a Bologna e uno a Rimini. Per una sola settimana. Poi è scomparso. Introvabile anche con eMule o in DVD.
Le tante persone che come me lo aspettavano, sono state deluse. Tanto clamore per nulla… Come non pensare ad una forma, piuttosto subdola, di censura?
Protestare con il distributore italiano
Non ci resta che scrivere alle Eagle Pictures SpA, il distributore italiano di Religiolous, per sollecitare l’uscita in DVD. Io l’ho appena fatto, adesso tocca a te.
5 risposte a “Dove si può trovare Religiolous?”
.
ALTRO MIO POST RELAZIONATO. - SULLO SBATTEZZO.
.
ED, INFINE, ECCOVI UN ALTRO INTERESSANTE VIDEO A TEMA
.
.
CLICCA QUI PER IL DOWNLOAD DIRETTO SUL TUO COMPuter.
.
http://www.divshare.com/flash/video2?myId=7888001-97
.
Il Profesor Corrado Malanga, sembra l'unico capace di dare "certe risposte" o, almeno, in grado di "affrontare" certi argomenti... Potrebbe passare alla storia come "L'Uomo delle Risposte".. agli inquietanti interrogativi esistenziali della Vita... .
.
E chissà che, in fondo, i suoi studi non siano in grado veramente di svelare le Verità Nascoste..
betulla.
http://www.megaupload.com/?d=708GNBWW
http://www.divshare.com/download/9569816-fd7
http://depositfiles.com/files/ch0yyq96v
Oppure, potete vedervelo tutto in streaming senza pagare; qui:
http://megastreaming.org/
basta mettere li l'url di megavideo
(http://www.megavideo.com/?v=91D4S2SQ)
Vi si bloccherà a 31 e 72 minuti, ma basta premere il tasto rosa sopra il video e poi risistemare la barra al minuto desiderato e andare avanti.
buona visione a tutti.
betullablu
Aggiornamento 23-12-09
Vi segnalo la lettera che Alessio ha segnalato sul suo blog, che vi fara capire tante cose.. -
http://feedproxy.google.com/~r/IlBlogDiAlessio/~3/A9miOiNpRvI/lettera-radio-maria.htm
19 aprile 2009 alle 09:12 Il 27 Aprile, grazie alla collaborazione dell’UAAR, uscirà a Forlì presso il Cinema saffi alle ore 20.45 ed alle 22.30. Diffondiamo la notizia!
20 aprile 2009 alle 09:20 Grazie Alessandro,
pur essendo relativamente vicino, non credo che verrò a Forlì per assistere alla proiezione di Religiolous, però ho comunque diffuso la notizia e spero in un pienone.
Ho anche girato l’informazione all’UAAR di Modena, invitandoli a prendere contatto con l’UAAR di Forlì, per cercare di replicare l’iniziativa anche a Modena.
20 aprile 2009 alle 18:22 Hai ragione al 100%, anch’io l’ho aspettato invano, pare che in Italia sia stato proiettato solo in 30 sale, in Toscana dove vivo solo in un cinema di Firenze, e per pochi giorni. E poi si parla di libertà di stampa e di espressione? Questa è subdola censura che richiama alla memoria il ventennio fascista!!!
4 maggio 2009 alle 23:37 A Ferrara verrà proiettato mercoledi 6 e giovedi 7 alla Sala Boldini, un cinema (l’unico) d’essai in città. Per il resto ci sono solo due multisala…
1 giugno 2009 alle 16:58 Su eMule si riesce a trovare, in versione originale coi sottotitoli, ma è pur sempre qualcosa.