ovvero: le bugie dei preti e
la bufala dell'esorcismo
«Saluto i partecipanti al convegno nazionale degli Esorcisti italiani e li incoraggio a proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro Vescovi e dalla incessante preghiera della Comunità cristiana».
Così parlava Benedetto XVI in occasione del Congresso dell'Associazione Italiana degli Esorcisti il 14 settembre dell'Anno del Signore 2005. Ripeto, 2005.
Ma in cosa consiste davvero questo "importante ministero", praticato nella gran parte dei casi in semiclandestinità (per garantire la privacy degli "indemoniati" ovviamente)?
Prima dell'anno 2000 ho avuto modo di assistere a due di queste "sedute". Una mia amica, credente, sapendo dei miei dubbi sull'esistenza di Dio mi invitò dalle sue parti, a Villasanta (Milano). All'epoca questi riti si svolgevano tutti i venerdì nel tardo pomeriggio. Siamo entrati in un asilo parrocchiale annesso a una Chiesa come tante e ci siamo sistemati in una saletta non troppo grande, con circa un centinaio di posti a sedere in tutto. Mi pare di ricordare che ci fossero dei cartelli che avvisavano i presenti che le porte sarebbero state chiuse a chiave durante l'intera cerimonia, ma questo è un particolare che purtroppo non ricordo nei dettagli. Eravamo in tutto circa una quarantina di persone, sparse per tutta la saletta, soprattutto anziani e persone di mezz'età, qualche suora e alcune coppie.
Una suora andò verso il fondo della sala e iniziò a recitare la preghiera del Rosario, che venne eseguita integralmente in tutta la sua durata da parte di tutti i presenti. Già in questi momenti si potevano osservare alcuni movimenti gestuali non controllati da parte di due o tre persone.
Al termine del Rosario fece il suo ingresso un sacerdote che, con piglio deciso e con voce molto alta, cominciò a intonare una sorta di sermone contro il Peccato, contro il Male nel mondo e sulla necessità dell'intervento salvifico del Signore. Ricordo in particolare l'utilizzo di una simbologia decisamente marziale e il riferimento agli Eserciti del Signore e a San Michele Arcangelo.
Dopo la lunga e salmodiante ritmicità del Rosario non è difficile immaginare l'effetto di generale inquietudine che un intervento di questo tipo può creare, specialmente in persone sinceramente credenti (anche la mia amica era molto tesa) e in particolar modo in soggetti che purtroppo si trovano in un periodo difficile della propria vita. E infatti le reazioni di alcuni dei presenti iniziarono a farsi sentire in modo più marcato. Una signora in prima fila che precedentemente muoveva la testa a destra e sinistra con leggeri scatti ricominciò a farlo in modo più brusco e, parallelamente all'inasprimento dei toni e dei contenuti del sermone, qualcuno iniziò a lanciare degli insulti nei confronti del sacerdote, tra cui un significativo "era una settimana che aspettavo di venire qui, per picchiarti" (in italiano, beninteso, non in latino e tantomeno in aramaico).
Terminata questa fase iniziò la parte più "combattiva" dell'esorcismo, ossia la benedizione personale con acqua benedetta. Il sacerdote iniziò a camminare tra le sedie, accompagnato da due uomini estremamente robusti (avevano la tipica stazza dei buttafuori) e si mise ad impartire benedizioni con una sorta di aspersorio. Immagino che qualcuno si chiederà quando arriverà la parte degli indemoniati che parlano finalmente lingue antiche o che sputano chiodi, mi dispiace deluderli ma l'unica cosa che ho visto è che c'era gente che aveva bisogno di aiuto, quello vero.
Molti non reagivano al contatto con l'acqua perché erano semplicemente degli accompagnatori delle persone che ricercavano l'aiuto di cui avevano bisogno. Questi ultimi generalmente urlavano e spesso insultavano il sacerdote e i due gorilla che lo aiutavano. Per la cronaca, i gorilla servivano per tenere fermi, senza troppi complimenti ovviamente, gli individui che si dimenavano, che lo facevano tra l'altro in modo assolutamente naturale per chi soffre di determinati disturbi psichici.
Sempre per la cronaca, avrò sentito al massimo tre bestemmie durante tutta la benedizione. A un uomo che si muoveva "troppo", e che è stato immobilizzato per terra, sono arrivati a legargli le scarpe per tenerlo maggiormente sotto controllo, evento involontariamente tragi-comico dato che la risentita risposta del poveretto, con una voce gutturale ma per niente sovrumana, è stata "scemi, cosa credete, se mi legate le scarpe io me le slego"...ci sarebbe quasi da ridere.
Arrivato il mio turno mi sono sorbito in silenzio la mia razione di benedizioni e di acqua benedetta. Può sembrare assurdo ma appena si è spostato il prete mi sono tolto gli occhiali per asciugarli, quando li ho indossati nuovamente ho notato che uno dei gorilla, guardandomi in modo minaccioso e indagatorio, diceva alcune cose all'orecchio del sacerdote. Forse avevo pulito gli occhiali con fare demoniaco, non so. Fatto sta che il trio ritornò indietro, e il prelato mi disse "hai problemi?", lui a me, un bel coraggio direi.
La mia risposta ovviamente fu negativa al che mi chiese di togliermi gli occhiali, cosa che feci tranquillamente, dopodiché mi fu disegnata con l'acqua una croce in pieno viso ribadendo la benedizione. Quando vide che non avevo reazioni infernali riprese il suo giro, anche con un certo autocompiacimento, mentre la mia amica manco a dirlo si sentì davvero molto sollevata.
Finito il tutto ce ne siamo andati, ma tornai nello stesso posto dopo un paio di settimane, alla stessa ora. Volevo rivedere la scena per pura curiosità personale.
Come immaginavo le persone erano quasi tutte le stesse, elemento interessante, e ogni operazione fu ripetuta nelle stesse sequenze e modalità: Rosario, sermone, benedizione e urla. L'unica differenza fu forse dovuta al fatto che un "posseduto" iniziò a rimettere, ma niente di particolarmente spaventoso. Dato che precedentemente non avevo visto nessuno da solo per non dare eccessivamente nell'occhio quella volta portai un altro mio amico diffidente. Il prete si insospettì lo stesso, e al termine del rituale venne a passo sicuro verso di me. Mi chiese innanzitutto come avevo fatto a sapere che in quel posto si svolgevano tali pratiche al che ho risposto evasivamente, l'esorcista si ricordava di avermi già visto (probabilmente per l'episodio degli occhiali) ma evidentemente non gli era rimasta in mente la mia amica. Dopodiché aggiunse con fare molto presuntuoso: "Visto che cosa succede a non pregare?". Al che risposi che non pregavo da diversi anni e che non avevo mai avuto problemi del genere, e aggiunsi che forse quelle persone avevano bisogno di un aiuto di tipo medico e che, probabilmente, non c'era nessun Diavolo dentro il loro corpo. Lui mi rispose che, in realtà, erano affetti da mali incurabili a cui nessuno riusciva a dare una spiegazione, e che i loro problemi erano causati soprattutto dal Peccato e dal lavoro del Maligno. Addirittura aggiunse che qualcuno si accorgeva di essere indemoniato solo quando si presentava da lui (strano che non conoscesse il significato del termine "suggestione", proprio lui), e poi, fuori da lì, aveva altri disturbi. Incredibile! Quando gli chiesi perché vi fossero persone che avevo già visto mi rispose che cacciare il Demonio può essere un lavoro molto lungo, e non sempre possibile...
Non sono più tornato, ma evidentemente ci sono state altre persone che hanno avuto i miei stessi dubbi, tanto che in Vaticano sono corsi ai ripari, nel 2000 appunto, rinnovando il "manuale dell'esorcista", il De exorcismus et supplicationibus quibusdam ("Di ogni genere di esorcismi e suppliche"), la cui ultima edizione risaliva al 1614 (ed è rimasta valida fino al 2000, ribadisco). Con questo documento, infarcito delle solite assurdità, si è richiesta quantomeno una maggiore prudenza da parte degli esorcisti. Bisognerebbe in teoria giudicare prima le condizioni cliniche del soggetto, ma dato che sacerdoti, come il prete di cui sopra, probabilmente hanno un'idea molto blanda delle prognosi cliniche, potranno avvalersi dell'ausilio di psichiatri e psicologi, cattolici ovviamente (e risparmio i miei commenti sugli specialisti che avallano interventi di questo tipo, con frasi del tipo "si, non ha nevrosi né psicosi né altre patologie rilevanti, c'è sicuramente un demone che lo tormenta").
Tra i vari elementi da valutare per essere "certi" della possessione si considera anche la presenza dell'avversione al sacro e il passaggio da una religiosità osservante ad una dichiarata avversione. Notoriamente infatti i cattolici che cambiano idea ospitano il Demonio...bel modo per accusare chi esce dal "gregge"...
E qualche informazione sull'efficacia degli interventi, almeno come placebo? Ovviamente nessun dato pubblico, solo le parole del "decano" degli esorcisti italiani, tal padre Gabriele Amorth (inquietante sia di nome che di fatto). Secondo lui, che la sa lunga, è davvero difficile riuscire ad esorcizzare qualcuno nel corso di qualche mese, mentre per i casi più gravi sarebbero necessari 4 o 5 anni, con un esorcismo a settimana (e magari con una mela al giorno aggiungo io). Immagino che questi esorcisti non disdegnino delle gentili offerte da parte dei parenti degli indemoniati nel corso di questo periodo.
Lo stesso Gabriele Amorth ha più volte attaccato cartomanti, maghi, fattucchiere e chiunque si approfitti delle persone che soffrono.
Sante parole...
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Commenti
L'episodio degli occhiali mi ha fatto morire... :-)
@ sputnik: Hai la mail?
con una d
@ mags: Medicians are brave, not me, and even not such priests. I know religion could help in a lot of cases, but for such problems I fear that religion could only enhance them
non parliamo della qualita delle foto
stupende
.